Secondo Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, le condizioni climatiche e i rincari stanno mettendo in difficoltà l’olivicoltura italiana.
È ancora presto per delineare delle previsioni affidabili ma si registrano diffuse preoccupazioni a causa dell’assenza di irrigazione in molte aree olivicole, comprese quelle dove l’irrigazione di soccorso è una pratica consueta poiché la capacità degli invasi e il livello delle falde dei pozzi costituiscono spesso un limite. Le precipitazioni che questo codino di estate ha portato con sé potrebbero, in alcune aree, aver favorito attacchi patogeni. Ai problemi climatici, in molte aree a alta vocazione olivicola occorre aggiungere anche i risultati di produzione della raccolta prevista in condizione “di scarica”.
Gli aumenti dei costi e le difficoltà di approvvigionamento complicano il quadro: al +19% relativo ai mezzi tecnici (dato comunque inferiore alla media del settore agricolo), occorre aggiungere i rincari presenti in tutte le altre fasi produttive, a partire dal confezionamento che ha visto incrementi rilevanti del vetro e difficoltà di reperimento.