Gli scambi di olio d’oliva e di olio di sansa nei principali otto Paesi importatori nei primi mesi della campagna 2021/22 segnano il passo, secondo i dati Coi. Si tratta di un dato importante perchè si tratta di un confronto diretto tra omogenei periodi di pandemia. La diminuzione delle importazioni è stata significativa in ottobre 2021, con una diminuzione di 30 mila tonnellate rispetto allo stesso mese del 2020, e a gennaio 2022 raffrontato a gennaio 2021, con sempre una perdita di 30 mila tonnellate. Se confrontiamo i primi sei mesi della campagna olearia (ottobre-marzo) si nota che le importazioni sono diminuite dell’11% in Australia, del 20% in Brasile, del 18% in Canada, del 17% in Russia e dell’8% negli Stati Uniti rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. Le importazioni sono aumentate del 9% in Giappone e del 2% in Cina. Nei primi cinque mesi della campagna 2021/22, gli acquisti intra-UE sono rimasti stabili, mentre le importazioni extra-UE sono diminuite del 19%.