Dopo la firma del decreto emergenze, al via a Roma il tavolo sulla crisi dell’olivicoltura pugliese
È iniziato il tavolo sulla crisi della olivicoltura pugliese al Mise convocato dal ministro Luigi Di Maio. Gli olivicoltori chiedono misure e risorse per compensare le perdite delle giornate di lavoro e dei danni subito dopo le gelate del 2018 e il flagello della xylella- Per il governo presente anche il sottosegretario all’Agricoltura Alessandra Pesce, per la regione Puglia l’assessore Leo Di Gioia. A rappresentare il mondo agricolo una folta rappresentanza dei Gilet arancioni guidati da Onofrio Spagnoletti Zeuli, il coordinatore di Agrinsieme Franco Verrascina, olre ai sindacati Fai Flai Uila con i rappresentanti nazionali e della Puglia. Presente il vice direttore di Confagricoltura Bari-Bat, Gianni Porcelli.
Tutelare gli operai agricoli attraverso la conferma delle giornate lavorative dell’anno precedente nei territori colpiti da gelate e xylella, defiscalizzazione dei tributi, degli oneri previdenziali e blocco delle rate dei mutui per i frantoi, cooperative agricole di trasformazione e frantoi aziendali, rottamazione dei frantoi oleari con adeguato ristoro a chi sceglie di uscire definitivamente dal sistema di trasformazione, proroga di 24 mesi per adeguamenti strutturali necessari al comparto. Sono queste le richieste principali presentate dai Gilet arancioni questa mattina durante il vertice al Mise col Ministro Luigi Di Maio.
I dati della campagna 2018/2019, riportati dai gilet arancioni in un documento consegnato a Di Maio, sono: 50mila gli operai agricoli che lavorano in olivicoltura in Puglia, 1 milione le giornate lavorative perse nel territorio compreso tra le province di Bari, Bat e Foggia distrutte dalle gelate, mentre sono 1,5 milioni le giornate lavorative perse nella zona infetta da xylella del Salento. L’olivicoltura in Puglia, in termini di operai assunti, vale il 200% della Fiat ed il 300% dell’Ilva.
I frantoi che a causa della xylella hanno totalmente dismesso la propria attività sono quasi 200 ed almeno altri 100 sono in procinto di fare altrettanto. «Le chiediamo di intervenire per salvare l’industria pugliese più ecosostenibile che ci sia- ha sottolineato il portavoce dei Gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli – l’unica in grado di dare futuro ai giovani, e di non farli andar via, grazie ad una tradizione millenaria, un settore che vale in termini di assunzioni il 200% della Fiat ed il 300% dell’Ilva». «Le chiediamo di venire in Puglia a visitare la realtà economica più importante della nostra Regione, il traino economico di una terra abituata a non chiedere aiuti dello Stato ma a lavorare per portare ogni giorno il pane a casa» ha concluso Spagnoletti Zeuli.