Organizzazione di Produttori olivicoli operante nella Regione Puglia
Lun-Ven: 09:00 - 13:00
12/12/2022 0 Comments

Tra le filiere sostenibili di Aproli Bari non può mancare un partner di eccezione come Conte Spagnoletti Zeuli, azienda da sempre impegnata nel coniugare qualità e sostenibilità, attraverso l’adozione di pratiche colturali resilienti, rispettose della biodiversità e dell’ambiente e, allo stesso tempo, attenta ai propri lavoratori e allo sviluppo della comunità locale.

Anche quest’anno, la certificazione, rilasciata da CSQA a fronte dello standard “Olio Evo Sostenibile”, attesta tale impegno e il percorso di miglioramento continuo avviato da Onofrio Spagnoletti Zeuli.
12/12/2022 0 Comments

Filiera Corta, strumento per la transizione digitale e ecologica

Sulla scorta di quanto indicato dalla Comunità Europea, il mondo agricolo oggi è chiamato a realizzare nuovi approcci produttivi e distributivi per migliorare le sue performance ambientali ed economiche.

In questo quadro la Filiera Corta rappresenta uno strumento fondamentale che oggi può coniugare tecnologie digitali e sostenibilità ambientale.

Ne parleremo mercoledì 14 dicembre alle ore 16.30 nella sala consiliare di Sammichele di Bari insieme al Sindaco Lorenzo Netti, al vicesindaco Catia Giannoccaro, al prof. Nicola Faccilongo dell’Università di Foggia, a associazioni, dirigenti scolastici e imprenditori. Non mancate.
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Locandina in allegato
01/12/2022 0 Comments

La carenza di potassio può ridurre il potenziale produttivo

L’importanza della concimazione fosfo-potassica invernale dell’olivo è spesso sottovalutata. In realtà la carenza di potassio può ridurre il potenziale produttivo molto tempo prima della comparsa di sintomi visibili. Brevi periodi di carenza, soprattutto durante le fasi di sviluppo, causano gravi perdite. Inoltre, il potassio svolge un ruolo significativo nel migliorare la qualità del raccolto.
Generalmente tale concimazione è eseguita al terreno ma i prolungati periodi di siccità primaverile dovrebbero far riconsiderare anche il trattamento fogliare invernale con diidrogenofosfato di potassio (KH2PO4), come dimostrato da una ricerca egiziana.
L’irrorazione di tale composto una volta a gennaio al 4% ha permesso di aumentare la produttività del 50-60%. Anche un dosaggio più basso (2%) consente di ottenere benefici, soprattutto sull’accumulo di olio nei frutti, incrementato del 25%.
07/11/2022 0 Comments

Mosca dell’olivo: i bollettini fitopatologici per il monitoraggio

+ Aggiornamento di lunedì 7 Novembre 2022 +

Disponibili on line i bollettini fitopatologici per il monitoraggio della mosca dell’olivo. In questo modo Aproli supporta le aziende agricole e gli operatori del settore nelle scelte agronomiche da effettuare per migliorare la produzione.

In allegato, è possibile consultare i bollettini relativi al monitoraggio della mosca dell’olivo su 3 comprensori:

Comprensorio BA – BITONTO COSTA
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Comprensorio BA – BITONTO MURGE
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Comprensorio BAT – MINERVINO MURGE
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02/11/2022 0 Comments

Lebbra dell’olivo, quale varietà è più suscettibile?

Quale tra le varietà di olivo Carolea, Cassanese, Coratina, Dolce Agogia, Frantoio, Leccino, Ottobratica e Sant’Agostino, è più suscettibile alla lebbra dell’olivo? La risposta data dal Crea non mancherà di sorprendervi: Frantoio e Leccino sono risultate le cultivar meno suscettibili, mentre Ottobratica, Coratina e Carolea sono risultate le più suscettibili.
Le cinque specie di Colletotrichum, incluse nei test di patogenicità, erano C. acutatum, C. gloeosporioides, C. godetiae, C. karsti e C. nymphaeae. C. acutatum è risultato il più aggressivo mentre C. karsti è stato il meno aggressivo tra le specie di Colletotrichum testate. Solo C. acutatum e C. nymphaeae hanno indotto sintomi nelle drupe non ferite.
In generale, la gravità della malattia nelle drupe verdi è stata significativamente inferiore a quella delle drupe mature; tuttavia, la classifica delle cultivar di olivo per la loro suscettibilità alle specie di Colletotrichum sia sulle drupe verdi che su quelle mature ha mostrato tendenze simili.

27/09/2022 0 Comments

Listini dell’olio evo fermi nel Mediterraneo

Dopo il boom delle ultime settimane di agosto, i listini per l’olio evo nel bacino del Mediterraneo si sono fermati.
A Bari, secondo la Camera di Commercio, i prezzi sono di 5-5,2 euro/kg.
In Spagna, secondo PoolRed, sono a 3,95 euro/kg.
Intorno a 4,15-4,2 euro/kg quelli greci della Camera di Commercio di Chania.
Le ultime del Ministero dell’agricoltura tunisino indicavano una quotazione di 3,51 euro/kg.
Si tratta, per tutte le piazze, di aumenti di 1-1,2 euro/kg rispetto a un anno fa. E questo, al momento, sembra il limite invalicabile che commercianti e GDO vogliono mantenere, rallentando gli scambi.
Sulla campagna olearia pesano due incognite: la prima è la tenuta del mercato spagnolo, che dipende dall’andamento delle piogge nei prossimi 30-40 giorni, in assenza delle quali i listini potrebbero ricominciare a correre; la seconda dipende dalle politiche commerciali di Grecia e Tunisia, accreditate di 600 mila tonnellate.
Se prevarrà la volontà di vendere, presto i listini potrebbero cedere.
19/09/2022 0 Comments

Clima e rincari preoccupano l’olivicoltura

Secondo Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, le condizioni climatiche e i rincari stanno mettendo in difficoltà l’olivicoltura italiana.
È ancora presto per delineare delle previsioni affidabili ma si registrano diffuse preoccupazioni a causa dell’assenza di irrigazione in molte aree olivicole, comprese quelle dove l’irrigazione di soccorso è una pratica consueta poiché la capacità degli invasi e il livello delle falde dei pozzi costituiscono spesso un limite. Le precipitazioni che questo codino di estate ha portato con sé potrebbero, in alcune aree, aver favorito attacchi patogeni. Ai problemi climatici, in molte aree a alta vocazione olivicola occorre aggiungere anche i risultati di produzione della raccolta prevista in condizione “di scarica”.
Gli aumenti dei costi e le difficoltà di approvvigionamento complicano il quadro: al +19% relativo ai mezzi tecnici (dato comunque inferiore alla media del settore agricolo), occorre aggiungere i rincari presenti in tutte le altre fasi produttive, a partire dal confezionamento che ha visto incrementi rilevanti del vetro e difficoltà di reperimento.

08/09/2022 0 Comments

Balzo del prezzo dell’olio evo

Il prezzo dell’olio extra vergine di oliva, nelle ultime settimane, ha subito un grande balzo, con le quotazioni dell’olio spagnolo che hanno avvicinato i 4 euro/kg e quelli dell’olio italiano che hanno superato i 5 euro/kg.

Queste quotazioni sono realmente eccezionali?

Per capirlo basta riferirsi alle medie storiche fornite dal Consiglio Oleicolo Internazionale che ci ricordano che negli ultimi dieci anni la quotazione media dell’olio italiano è stata di 4,2 euro/kg ma che ha anche toccato i 6,14 euro/kg di massima e i 2,21 euro/kg di minima. Prezzi superiori ai 5 euro/kg per l’extra vergine nazionale non sono dunque così anomali, visto che si sono avuti per 2,5 anni, non consecutivi, dalla campagna 2011 a oggi.

Situazione ben diversa per la Spagna, dove il prezzo medio degli ultimi dieci anni è stato di 3,29 euro/kg. I prezzi massimi e minimi sono stati rispettivamente di 4,23 e 1,73 euro/kg. Quindi prezzi di 4 euro/kg sono effettivamente alti, con l’eccezione della campagna 2014/15

04/08/2022 0 Comments

Olio di oliva e di sansa, gli scambi segnano il passo nell’ultima campagna

Gli scambi di olio d’oliva e di olio di sansa nei principali otto Paesi importatori nei primi mesi della campagna 2021/22 segnano il passo, secondo i dati Coi. Si tratta di un dato importante perchè si tratta di un confronto diretto tra omogenei periodi di pandemia. La diminuzione delle importazioni è stata significativa in ottobre 2021, con una diminuzione di 30 mila tonnellate rispetto allo stesso mese del 2020, e a gennaio 2022 raffrontato a gennaio 2021, con sempre una perdita di 30 mila tonnellate. Se confrontiamo i primi sei mesi della campagna olearia (ottobre-marzo) si nota che le importazioni sono diminuite dell’11% in Australia, del 20% in Brasile, del 18% in Canada, del 17% in Russia e dell’8% negli Stati Uniti rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. Le importazioni sono aumentate del 9% in Giappone e del 2% in Cina. Nei primi cinque mesi della campagna 2021/22, gli acquisti intra-UE sono rimasti stabili, mentre le importazioni extra-UE sono diminuite del 19%.

16/07/2022 0 Comments

La coltivazione “professionale” dell’olivo nel Mediterraneo ha 7000 anni

La coltivazione “professionale” dell’olivo nel Mediterraneo ha 7000 anni. Una ricerca tra l’Università di Tel Aviv e l’Università Ebraica ha retrodatato la domesticazione dell’olivo all’età del Rame, quando si pensava che invece fosse avvenuta durante l’età del Bronzo (4000 anni fa). Infatti, i ricercatori hanno analizzato i resti trovati nel sito di Tel Tsaf, nella Valle del Giordano e hanno determinato che provenissero dagli olivi. Dato che l’olivo non cresceva spontaneamente nella Valle del Giordano, a differenza della regione di Israele, ciò significa che l’uomo ha portato tali piante intenzionalmente nell’area e con esse anche tutte le conoscenze necessarie per coltivarle correttamente. Inoltre, sono state rinvenute anche molte ceramiche elaborate: alcune prodotte in loco, altre importate. Un insediamento e una popolazione ricca che hanno messo l’olivo al centro della loro economia. L’olio extravergine non è un semplice condimento ma un pezzo di storia